Tra il 1969 e il 1974 ha luogo in Sardegna una seconda fase di industrializzazione, successiva a quella che ha coinvolto Porto Torres, Assemini e Sarroch. Al centro del maestoso progetto industriale, inserito nel Piano di Rinascita della Sardegna e finanziato dalla Cassa per il Mezzogiorno [1], questa volta si trova la realizzazione di un importante stabilimento petrolchimico a Ottana, piccolo centro abitato ai piedi della Barbagia di Nuoro. Da quel momento ha inizio, fra gli abitanti del paese, un ambiguo processo narrativo che inserisce la scelta di Ottana, e l’operato industriale dello Stato, in un percorso storico locale che ha già visto l’intervento esogeno nell’epoca “gloriosa” del Medioevo, quando la località fu designata sede di un’...